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al testo di Gil
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Piegati sotto il peso della colpa portiamo come stimmata la vita; curvi sotto un sole impietoso sudiamo l'innocenza degli animali col rancore della morte nelle ossa chiamata a un eterno essere nulla. Solo di te farò banchetto di festa quando corpo dentro al corpo lasceremo urlare le nostre carni nella sfrenatezza dell'attesa che sfrontata attende con ingordigia le sue gole. Allora così soltanto saremo vele sull'attimo e rami d'acqua che spezzano i letti dell'arsura dei giorni, ubriachi fino alle reni che inarcate incantano lo stupore di un'attonita solitudine d'amore. |
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